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La "Amflora" è una patata creata nel 2007 trattandosi di un OGM, cioè Organismo Geneticamente Modificato. E' ricchissima di amido, elemento principale della cellulosa, perciò molto adatta alla fabbricazione della carta. Ma la "Amflora" produce foglie che, insieme agli scarti di lavorazione, in seguito alla approvazione del Parlamento Europeo, possono essere date in pasto agli animali, e gli animali, a loro volta, li mangiamo noi. Potremmo mangiare, quindi, un animale che ha mangiato le foglie di una patata modificata con un gene resistente agli antibiotici. La patata OGM era stata bloccata nel 2007, ora ha avuto il via libera; la multinazionale che l'ha inventata sostiene che non c'è alcun pericolo per l'uomo. Sui prodotti OGM (le prime sementi modificate vengono prodotte negli Stati Uniti alla fine degli anni '80) c'è un grosso dibattito. Da una parte ci sono le multinazionali che hanno investito cifre immense nella progettazione di alimenti più resistenti alle malattie e alle avverse condizioni climatiche (esiste una fragola, modificata con un gene del pesce persico, resistente a temperature bassissime), con minore scarto, più adatti al trasporto, in parole povere più redditizie (sempre lì si finisce!); dall'altra parte c'è la diffidenza del consumatore, il timore che queste modifiche forzate aggredendo la struttura molecolare possano nuocere alla salute, il rifiuto di appoggiare un sistema di produzione totalizzante (gli agricoltori saranno costretti ad acquistare semi coperti da copyright), indifferente al patrimonio culturale millenario delle varie popolazioni e interessato soltanto al proprio fatturato. Per non sbagliare il Parlamento Europeo ha approvato anche tre nuovi tipi di mais transgenici.