26.7.10

vintage (art)

Tra la fine dell' ottocento e gli inizi del novecento avvengono cambiamenti colossali nella società, nell' industria, nei procedimenti di stampa. Le grandi aziende ormai 'moderne' hanno bisogno di pubblicità, nascono le fiere commerciali come mezzo per fare promozione, vengono inventate le macchine da stampa in fotolito, si ingaggiano pittori importanti per la realizzazione di grandi cartelloni pubblicitari. In Italia arte e pubblicità non saranno mai più così vicine come negli anni della 'belle epoque' che vedono al lavoro grafici/artisti come Marcello Dudovich, Adolfo De Karolis, Andrea Marchetti, Leonetto Cappiello, Adolfo Hohenstein, Leopoldo Metlicovitz. Adolf Hohenstein (San Pietroburgo, 1854Bonn, 1928) è stato pittore, illustratore, scenografo e figurinista. Si stabilisce a Milano intorno al 1880, lavorando come scenografo e come costumista per La Scala e per altri teatri. Nel 1889 inizia a lavorare per le Officine Grafiche Ricordi, di cui diviene in breve tempo direttore artistico curandone sia la parte grafica (manifesti per La Boheme, Tosca, pubblicità per Campari, Buitoni e Corriere della Sera, copertine di spartiti e libretti), sia la parte teatrale con scene e costumi per varie opere. Suoi aiutanti saranno Leopoldo Metlicovitz e Marcello Dudovich. Nel 1906 si sposa e si trasferisce a Dusseldorf, più tardi a Bonn; lavora come pittore e decoratore di importanti edifici. Leopoldo Metlicovitz (Trieste, 1868Ponte Lambro, 1944) è stato pittore, pubblicitario, illustratore e scenografo teatrale. A quattordici anni lavora come apprendista in una tipografia di Udine, dove impara la tecnica della litografia. Qui viene notato da Giulio Ricordi, titolare delle omonime Officine Grafiche, che lo invita a Milano a lavorare come aiuto litografo. Nel 1892 inizia la sua carriera come scenografo e costumista alla Scala. Nel 1906, in occasione della grande Esposizione Universale a Milano, vince il concorso per il manifesto della fiera, si afferma anche come cartellonista e inizia a collaborare con diverse riviste come illustratore. Dal 1915 fino alla morte si dedica esclusivamente alla pittura. Marcello Dudovich (Trieste, 1878Milano, 1962), certamente il più importante tra questi artisti, si trasferisce a Milano nel 1897, dopo aver frequentato un istituto d’arte professionale. Viene assunto come litografo alle Officine Ricordi e viene incaricato di realizzare bozzetti per la pubblicità. Si trasferisce a Bologna presso l'editore Chappuis, inizia a creare cartelloni pubblicitari; all'Esposizione Universale di Parigi del 1900 viene premiato con la Medaglia d'Oro. Ritorna a Milano alla Ricordi, disegna manifesti per i magazzini Mele di Napoli, Borsalino, per il traforo del Sempione, per il cinema e Carpano, Fiat, Pirelli, Alfa Romeo, i famosissimi manifesti per La Rinascente di Milano realizzati tra il 1920 e il 1929. Dopo la Seconda guerra mondiale si dedica alla pittura. Muore a Milano per emorragia cerebrale.

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