25.7.10

società

Il sindaco di Spresiano (Treviso) diventato celebre per aver definito gli omosessuali come malati da curare, sta creando divisioni all'interno del Partito Democratico, che aveva sostenuto la candidatura alla carica di primo cittadino di Riccardo Missiato. Da una parte Lega e Pd provinciale difendono il sindaco, Arcigay e Paola Concia ne chiedono le dimissioni, i dirigenti nazionali pidiessini disapprovano. Tutto è nato quando in un programma di lotta allo sfruttamento della prostituzione e al degrado della riva del Piave, da sempre luogo d'incontro gay, sono state istituite delle pattuglie di controllo, accomunando viados, prostitute e omosessuali, accusando tutti di atti osceni in luogo pubblico e di trasformare il fiume in una pattumiera di preservativi e salviettine. Alessandro Zan, presidente regionale di Arcigay, parla di «galera» per Missiato: «Con queste affermazioni si attesta una doppia responsabilità: quella di seminare odio verso un gruppo di persone solo per il loro orientamento sessuale e quella di istigare i gruppi estremisti e i malintenzionati violenti. È inaccettabile che chi riveste posizioni pubbliche se ne esca con dichiarazioni razziste e diffamatorie in modo gratuito».
Queste le parole pronunciate dal sindaco Missiato: «Sono delle persone ammalate devono essere comprese e posso comprenderle. Però non possono offendere, andando ad occupare un territorio dove ci sono persone che non sono della loro stessa tendenza. Devono farsi curare, se sono curabili, altrimenti devono stare dentro le loro mura, perché non possono invadere la libertà altrui».

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