24.8.09

storia della fotografia di nudo maschile 5

Le fotografie del genere cosiddetto “accademico” non venivano richieste soltanto da chi si interessava di pittura e aveva necessita’ di un modello ma anche da scultori e architetti. (Pierre Charles Simart, scultore, 1856): L' architetto e scultore Otto Rieth (1858-1911) lavoro' soprattutto a Berlino e collaboro' alla costruzione del Reichstag tra il 1884 e il 1885; pubblico’ nel 1894, in collaborazione con il fotografo Max Koch (1854-1925), un volume intitolato “Der Act” (“L'atto”), uno studio rimasto incompleto di 100 collotipi (stampe di alta qualita' ma costose che utilizzavano la recente invenzione di colle speciali mescolate all'inchiostro) dove erano ritratti a grandi dimensioni nudi corpi maschili o femminili inseriti in elementi architettonici come capitelli e frontoni a imitazione di cariatidi e telamoni, oppure sospesi in volo su trapezi o rovesciati su divani in una drammatica gestualita' "statuaria". Due specchi posti ai lati permetteva una visione quasi tridimensionale. E' evidente il totale disinteresse dei due autori verso l'aspetto estetico ed erotico delle loro immagini. (Max Koch, 1897):

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