10.9.09

storia della fotografia di nudo maschile 11

Una bella immagine fotografica inizia ad essere ormai considerata come espressione artistica; non ancora una forma d'arte autonoma (per arrivare a questo dovranno passare altri anni) ma agli inizi del 1900 gia' molti fotografi scattano fotografie nate dalla loro fantasia, non piu' soltanto per documentare. Il nudo e' immediatamente uno dei principali ingredienti di immagini che rifacendosi al mondo classico o alla mitologia e rispecchiando il gusto dell'epoca vengono considerate di qualita' "artistica"; hanno un erotismo appena velato che non da' scandalo, e, grazie al generale apprezzamento, permettono al fotografo di lavorare senza il timore di censure. Il riferimento all'arte diventa quindi l'ottimo alibi in piena era vittoriana anche per una limitata produzione erotica maschile; produzione molto modesta per un'ovvia minore richiesta e per i prezzi elevati di una stampa che soltanto una ristretta elite poteva pagare.
Certamente il fotografo piu' famoso in questo genere e' stato Wilhelm Von Gloeden che, ispirandosi ad un ideale mondo classico, creava atmosfere di pura fantasia e dal sapore antico in cui un uomo nudo risultava meno scandaloso. Von Gloeden nasce a Schloss Wolkshagen nel 1856; piccolo nobile tedesco su consiglio dei medici si trasferisce a Taormina nel 1878 per curarsi dalla tubercolosi, vi trascorrera' il resto della vita; appassionato di fotografia, dopo aver fotografato contadini e paesaggi siciliani e dopo una crisi finanziaria della famiglia che lo manteneva decide di diventare fotografo professionista nel 1895. In breve tempo e' una celebrita'; le sue fotografie sono subito popolari in Europa e negli Stati Uniti e portano in Sicilia personaggi come Oscar Wilde, l'imperatore Guglielmo II, Richard Strauss; vengono riprodotte sulle cartoline acquistate in gran numero dai turisti come souvenir. La sua attivita' porto' addirittura un certo miglioramento nella piccola economia locale e probabilmente questo spiega come la sua omosessualita', non certo nascosta sia nella vita privata che nelle immagini realizzate, fosse tollerata dagli abitanti della zona; certamente si sapeva che molti dei ragazzi fotografati passavano anche dal suo letto. Muore a Taormina nel 1931. Delle circa 3.000 lastre che aveva lasciato in eredita' al suo assistente e amante Pancrazio Baciuni, molte vennero confiscate e distrutte dalla polizia di Mussolini con l'accusa di pornografia. Le lastre sopravvissute sono ora presso la Fondazione Alinari a Firenze. La prima vera mostra a lui dedicata viene allestita a Spoleto soltanto nel 1978. Von Gloeden e' un maestro della fotografia; legato al classicismo e al pittorialismo di meta' ottocento si distingue per l'uso sapiente della luce, per lo studio delle pose; usa varie ambientazioni, i dintorni e la spiaggia di Taormina, il giardino e, piu' raramente, l'interno della villa dove abita; i modelli, quasi sempre giovanissimi e non particolarmente belli, richiamano il Caravaggio o le statue del periodo classico greco e romano; i particolari e gli oggetti di contorno sono attentamente curati, per accentuare la patina di antico usa filtri colorati e sparge sulla pelle dei soggetti un olio di sua preparazione dalla tonalita' scura. Inventa un mondo agreste di idilliaca innocenza nel quale vivono contadinelli e pastori in piena liberta' sessuale. L'audacia delle sue immagini crebbe via via nel tempo; da inizi piu' casti con ritratti in primo piano e modelli vestiti con toghe e drappi, passo' a fotografie (spesso realizzate su commissione) decisamente piu' erotiche con i genitali ben in evidenza, anche se nessuna ha un contenuto esplicitamente sessuale. In ogni caso, non infranse mai i limiti della morale del tempo ed il suo lavoro, scandaloso ma originale, fu sempre ben accolto e celebrato.

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