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12.9.09
storia della fotografia di nudo maschile 12
Il nudo maschile ha, ancora per poco, bisogno di una giustificazione per apparire in fotografia; in un periodo di grande interesse verso l'antichita', di viaggi alla scoperta dei paesi esotici e di importanti scoperte archeologiche, le ambientazioni totalmente irreali e molto vicine al kitsch avevano dato a Wilhelm Von Gloeden una vastissima notorieta'. Mentre il Sud dell'Italia diventa una delle mete preferite del turismo sessuale gay, sono molti i fotografi che scelgono il nudo maschile come soggetto privilegiato del loro lavoro. Nel nostro Paese diventano famosi Guglielmo Pluschow, Vincenzo Galdi, Gaetano D'Agata; anche le loro scene agresti che vagamente ricordano Grecia e Roma antiche, con giovani uomini nudi dall'aria disponibile (e quasi sempre ben dotati), sono considerate opere d'arte. Difficile pensare a un tipo di clientela diverso da quello omosessuale per queste immagini; immagini ben note anche all'estero, venivano reclamizzate e vendute per corrispondenza attraverso un vero e proprio catalogo. Wilhelm Von Pluschow (Wismar 1852-Berlino 1930) diventa Guglielmo Pluschow allorche' si trasferisce in Italia, prima a Napoli e poi a Roma. Dopo un breve periodo come commerciante di vini, diventa fotografo e raggiunge il successo come ritrattista e autore di nudi sia maschili che femminili (in minor misura); per un decennio e' conosciutissimo anche all'estero, in Inghilterra, in Germania, negli Stati Uniti, nei primi circoli del nascente movimento omosessuale, pubblica alcuni libri di ritratti e paesaggi, appare su riviste d'arte. Dopo il 1890 il suo nome viene oscurato da quello del cugino Wilhelm Von Gloeden e lo si dimentichera' abbastanza in fretta. Ebbe guai con la giustizia; dopo un primo episodio del 1902 passato sotto silenzio perche' coinvolgeva il potentissimo fabbricante d'armi Alfred Krupp, venne nuovamente arrestato nel 1907 con l'accusa di corruzione di minori e sfruttamento della prostituzione. Il caso fece molto scalpore e coinvolse persone di ogni ceto e nazionalita'. Dovette trascorrere otto mesi in prigione e, alla fine del processo, nel 1910 venne espulso dall'Italia. Non risulta che dopo quella data si sia piu' dedicato alla fotografia. Anche Pluschow fu un ottimo fotografo; a differenza del cugino von Gloeden, sempre attento a non travalicare i limiti del gusto, realizzo' immagini decisamente piu' audaci, meno curate ma piu' aggressive ed erotiche fino ad arrivare alla vera e propria pornografia. I suoi negativi non sono ritoccati (ad esempio, per togliere i segni lasciati sulla pelle dagli abiti appena tolti) a prova di un generale atteggiamento piu' realistico e immediato. I modelli si relazionano maggiormente tra loro, si abbracciano, sono sul punto di baciarsi. Pluschow non costruisce ambientazioni elaborate, gli oggetti di contorno sono ridottissimi o del tutto assenti; fotografa spesso in interni con luce artificiale oppure usa la piccola terrazza dello studio con vista sulle colline romane. I due cugini collaborarono insieme per un breve periodo, si scambiarono i modelli (e' di Von Gloeden il ritratto con mandolino di Pluschow); le loro fotografie hanno molti punti in comune ed in alcuni casi e' difficile stabilire chi sia l'autore, anche perche' Pluschow vendeva a volte i suoi "studi" firmandoli sul retro con un piu' prestigioso "Wilhelm Von Gloeden" per aumentarne il prezzo.
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