21.5.10

vintage (movies)

Dopo la morte della madre tre giovani fratelli algerini, molto uniti tra loro, affrontano la dolorosa scomparsa in modi diversi. Siamo ad Annecy, in Francia. Marc si sfoga in palestra esercitandosi nella capoeira (una forma di lotta di origine africana che unisce musica e movimento) e rifugiandosi nella droga; di natura violenta è soltanto affezionato al suo cane da combattimento e passa le giornate in strada insieme ad altri sbandati. Olivier, il più piccolo, timido ragazzo non ancora diciottenne, è omosessuale e innamorato segretamente di Hissam, anche lui appassionato della capoeira; ogni sera Olivier da sfogo alle proprie angosce attraverso lunghi muti colloqui con le ceneri della madre, la cosa un pò strana preoccupa Marc che decide di buttarle via. Christophe è in prigione per furto. Un giorno Marc, che ha ormai grossi debiti con gli spacciatori del quartiere, manda Hassan a comprargli la droga; gli spacciatori, arrabbiati perchè ancora una volta non sono stati pagati, picchiano Hassan e dopo vanno a cercare Marc, lo picchiano brutalmente e lo costringono a buttare il cane nel fiume. Marc vuole vendicarsi e spera nell'aiuto di Christophe appena uscito dal carcere, ma Christophe non vuole immischiarsi nella faccenda, desidera soltanto riprendere una vita normale e cercarsi un lavoro in fabbrica; rendendosi conto che la famiglia si sta sfasciando perchè il padre, distrutto dal dolore e senza la forza di reagire, non è più capace di farsi rispettare da Marc, decide d assumersi il ruolo di capofamiglia. Questo lo porta ad uno scontro diretto con il fratello. Marc vuole uccidere uno degli spacciatori, ruba l'auto a Christophe ma incapace di portare realmente a termine il suo piano di vendetta e in preda ad un momento di follia si schianta contro un albero. L'incidente gravissimo gli procura grossi traumi fisici, deve restare per molto tempo in ospedale e poi seguire una lunga riabilitazione. Dopo un anno Marc sta recuperando le forze dopo l'incidente, Christophe si è fidanzato, Olivier, che aveva ricevuto una commovente lettera d'addio da Hassan, si innamora del ben più positivo Hicham. "Il clan" del regista Gael Morel, è un film molto bello, intenso e molto pasoliniano, sia nel racconto, storie di vita pericolosa di un sottoproletariato di periferia, che nelle riprese, un pò troppo in stile spot pubblicitario, dei bellissimi corpi dei tre protagonisti, come nella buffa e tenera scena della masturbazione di gruppo, come quando si addormentano nudi e abbracciati tutti insieme e il padre li osserva dalla porta. Violenza e fratellanza; c'è un modo per permettere a questi giovani uomini ad esprimere il dolore e l'amore, a superare i conflitti e ridiventare una famiglia? Attraverso esperienze dolorose e tragiche ci riusciranno. Gael Morel, collaboratore del grande reagista francese Andrè Techinè, ha diretto anche "A tout vitesse" e "Apres lui". Il film del 2004 è stato presentato al Festival del Cinema GayLesbico di Torino nell'edizione 2005.

Distribuita da Dolmen nel 2007, esiste in DVD una edizione in lingua originale con sottotitoli in italiano.

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