Tra la fine degli anni '4o e i primi anni '5o che fu il periodo creativo più intenso, Douglas Juleff lavorava come stampatore in un importante studio fotografico di Chicago e, quando era chiuso, usava saltuariamente la sala di posa per scattare fotografie di nudo maschile. Mentre molti fotografi 'physique' si limitavano a produrre il più alto numero di immagini per soddisfare una richiesta sempre più forte, Douglas lavorava lentamente per la grande cura che metteva nella realizzazione, nella stampa (di cui era maestro) e nel ritocco di ogni immagine. Infatti le fotografie firmate Douglas of Detroit sono tra le più ricercate dai collezionisti e più costose. Per molti anni Douglas ha condiviso la casa con il fratello maggiore e vi aveva ricavato un piccolo spazio dove fare fotografie. Tra i tanti che ritrasse nudo ci fu anche un poliziotto di Detroit, Wendell Meyer, che ritrasse nudo e in erezione; alcune fotografie finirono sulla scrivania del capitano del distretto dove Meyer lavorava, Meyer perse il posto e i suoi colleghi si misero alla ricerca di chi aveva scattato fotografie così infamanti. Rintracciarono il piccolo studio di Douglas e distrussero l' intero archivio, compresa una preziosa raccolta di fotografie scattate da altri fotografi; alla distruzione di una intera vita di lavoro contribuì anche il padre, che, forse nel tentativo di proteggerlo, bruciò quanto era stato lasciato. Questo segnò la fine della sua carriera; il danno economico e morale fu talmente grande che non riuscì più a riprendersi. During the late 1940s and early 1950s, when he was at his most prolific, Douglas Juleff worked in an important studio of Detroit, where he occasionally used the store’s photographic studio after hours to shoot male nudes. He was a master retoucher and was skilled in the darkroom arts. At a time when many physique photographers churned out product merely to meet the enormous demand for male nudes, Douglas truly viewed each image as an individual work of art. For many years Douglas lived at home with his elderly father, where he had a small studio. Several years after Douglas shot a series of photographs of Detroit police officer Wendell Meyer, one of the images of Meyer, naked and sporting an erection, found its way onto the police captain's desk. Meyer lost his job, and his fellow officers searched and ransacked Juleff's home. The officers confiscated a great deal of material, and Juleff's father, trying to protect him, gave them an additional stash of negatives and prints of other photographers of Juleff's personal collection. It was such an emotional and professional setback from which Douglas of Detroit never fully recovered.
(richard alan):
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