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13.8.09
politica
C'e' poco da scherzare; le dichiarazioni del ministro delle politiche agricole, il leghista Luca Zaia, a Klaus Davi durante la trasmissione "KlausCondicio" riflettono perfettamente la direzione che sta prendendo buona parte di coloro che ci governano. Riporto quanto ha detto su RAI e omosessualità: “La Rai deve essere un canale per promuovere i valori della famiglia, non per veicolare la cultura gay o le unioni gay. Anzi sarebbe bene che le associazioni gay invece di mandare talvolta in televisione personaggi macchiette, si decidessero a rendere visibili personaggi meno appariscenti. In ogni caso la Rai non deve dare priorità al mondo omosessuale e alle sue istanze, bensì seguire le indicazioni del governo e promuovere la famiglia e i valori familiari attraverso i suoi programmi”. “Il Servizio Pubblico deve interpretare la società pubblica, quindi tutto quello che è l’assemblea dei soci che sono i 60 milioni di italiani che hanno degli orientamenti chiari: la centralità della famiglia, l’ordine pubblico, le tradizioni e la cultura”.“Invitiamo Zaia a tornare ad occuparsi di agricoltura, ricordandogli che nel frattempo si sono sviluppate in Italia differenti colture e culture”, ha detto Aurelio Mancuso, presidente dell'Arcigay. Franco Grillini aggiunge: ''In realta' non e' chiaro quale Rai Zaia stia vedendo perche' e' da mesi che il cosiddetto servizio pubblico non parla affatto di gay e lesbiche: sfidiamo Zaia a trovare una trasmissione negli ultimi due mesi dove sia stato invitato un esponente gay''. Secondo Grillini ''la verita' e' un'altra: la Rai ormai censura sistematicamente tutte le iniziative e le informazioni relative all'omosessualita', sui gay pride per esempio c'e' stata la piu' totale delle censure. Il 'minculpop' e' gia' iniziato e i dirigenti Rai lo hanno assorbito senza nemmeno gli ordini di servizio. Ormai in Rai si da la parola solo a papi e cardinali e l'informazione e' solo di regime''.
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