28.9.09

societa'

Al di sotto delle 1.800 calorie al giorno i danni per la salute sono spesso irreversibili (un uomo di 20 anni, di altezza media e con un lavoro non troppo pesante ha bisogno di 3.600 calorie giornaliere). E' il pericolo quotidiano di circa un miliardo di persone, un sesto della popolazione mondiale. Sono coloro che soffrono, in varia misura, la fame. Ogni 5 secondi muore un bambino; a causa della crisi economica che ha sconvolto l'intero pianeta, entro il 2015 moriranno in piu' ogni anno dai 200.000 ai 400.000 bambini. Il 40 per cento delle donne incinte nei Paesi poveri soffre di anemia, quindi daranno alla luce figli gia' deboli. Eppure, secondo la FAO, l'agricoltura mondiale, nelle condizioni attuali, e' in grado di nutrire 12 miliardi di persone. Il 52 per cento del Prodotto lordo del pianeta e' in mano a meno di 500 multinazionali, che speculano sui beni primari, facendo salire i prezzi artificiosamente per recuperare le perdite dei recenti crack finanziari; entro i prossimi dieci anni si prevede un aumento dell'olio vegetale dell'80 per cento, del grano e del mais tra il 40 e il 60 per cento, il riso aumentera' del 30 per cento, la carne del 20 per cento. Eppure i contadini nel mondo sono il 57 per cento della popolazione che lavora. Grazie alla crisi finanziaria generata dalla speculazione irresponsabile e criminale delle societa' finanziarie, i lavoratori delle aree piu' misere del mondo dovranno lavorare, secondo la FAO, dieci ore di piu' per comprare la stessa quantita' di cibo. Fino a quando? Ma il vero anello debole sta diventando il ceto povero delle zone urbane che non e' in grado di procurarsi il cibo per sopravvivere. Fino a quando?

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