Forse è interessante, nella giornata delle "Primarie" per la nomina a segretario del Partito Democratico, leggere il documento presentato da Ignazio Marino con il quale si impegna, nel caso venisse eletto, “a fare in modo che il Partito Democratico promuova la piena attuazione del principio di cui all’articolo 3 della Carta Costituzionale e a sostenere l’aspirazione all’uguaglianza dei cittadini gay, lesbiche, bisessuali e trans italiani in linea con le politiche di tutti i partiti progressisti, democratici e socialisti europei”.
1. L’estensione della legge Mancino (che punisce la discriminazione, l’odio o la violenza basati su motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi) all’orientamento sessuale e all’identità di genere.
2. L’adeguamento delle normative italiane per garantire il recepimento della direttiva UE sulla libertà di movimento dei cittadini europei e dei loro familiari extracomunitari in modo rispettoso dei diritti delle coppie di fatto o registrate gay e lesbiche.
3. La promozione del diritto al lavoro attraverso l’applicazione esplicita e integrale delle norme italiane ed europee sulle pari opportunità e contro le discriminazioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere.
4. L’approvazione di una legge sulle unioni civili, sul modello delle “Civil Partnership” britanniche, per assicurare alle coppie gay e lesbiche l’accesso ad un istituto giuridico equipollente al matrimonio.
5. Il riconoscimento dei diritti dei bambini nati e cresciuti in famiglie trans e omogenitoriali e il riconoscimento dell’assunzione di responsabilità genitoriale del partner non genitore biologico, nell’interesse esclusivo del minore.
6. La modifica della legge 40 per consentire l'accesso alla procreazione medicalmente assistita alla donna singola maggiorenne.
7. L’approvazione di una legge che consenta l’accesso alle adozioni di minori da parte di individui singoli e la creazione di una commissione scientifica che valuti in breve termine, nell’interesse esclusivo del minore, la possibilità per le coppie omosessuali di richiedere minori in adozione sulla base delle evidenze della letteratura scientifica oggi già ampiamente disponibili.
8. Rivedere il criterio attuale della riattribuzione chirurgica del sesso per la modifica dei dati anagrafici relativi a indicativi di genere (sesso) e prenome.
9. Assicurare la gratuità delle terapie necessarie alla transizione di genere.
10. La creazione di un piano di campagne informative, pubblicitarie (pubblicità ministeriale) e di sensibilizzazione rivolte al pubblico e alle istituzioni sulle tematiche dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere con l’obiettivo di contrastare lo stigma sociale e i comportamenti discriminatori in tutti i momenti della vita quotidiana, incluse l’educazione e la prevenzione del bullismo e dell’omofobia nelle scuole.
11. La creazione di un piano di campagne informative, pubblicitarie (pubblicità ministeriale) e di sensibilizzazione sulla prevenzione primaria e secondaria dall'HIV/AIDS e dalle malattie a trasmissione sessuale destinate anche a combattere in particolare lo stigma sociale che colpisce le persone affette da HIV.
12. L’assunzione da parte dell’Italia di un ruolo attivo nella comunità internazionale che affianchi al nostro storico impegno contro la pena di morte nel mondo un nuovo ruolo di promotori della depenalizzazione a livello internazionale dei reati legati all’omosessualità e all’identità di genere presenti ancora oggi nella legislazione di molti paesi.
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