Recentemente si è molto parlato in Italia di turismo gay. Sono nati corsi di formazione per agenti di viaggio su come relazionarsi con i clienti omosessuali con un accordo pluriennale tra Ttg Italia (Società che si occupa di comunicazione e servizi per le imprese del turismo) e Iglta (Associazione che riunisce nel mondo i principali operatori nel turismo Lgbt).
Il turismo gay non conosce crisi, a quanto pare, a tal punto che Assotravel, associazione che riunisce agenzie di viaggio legata a Confindustria, ha organizzato, per il 10 e l’11 dicembre a Roma e a Milano, un seminario dal titolo: “Il Mercato del gay travel: le principali destinazioni turistiche e come relazionarsi con il viaggiatore gay”. Il giro d'affari del turismo omosessuale è soltanto il 7% del fatturato complessivo ma, secondo ricerche di mercato, il reddito medio dei gay è del 38% superiore a quello della media italiana. In Spagna è stato calcolato che il turista gay spende in media il 30% in più degli altri, con una media di circa 130 euro al giorno. E il 31% degli omosessuali, in Italia, lo scorso anno ha fatto una vacanza in crociera. Le mete più gettonate sono Gran Canaria in estate e le capitali europee in inverno, soprattutto Londra, Barcellona e Berlino, Vienna dove è ormai un segmento turistico al pari degli altri. Negli Stati Uniti genera acquisti per 610 miliardi di dollari, di cui circa 55 milioni solo per turismo.
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