27.2.10

benessere

Notizie più che allarmanti arrivano dal convegno di Medicina della sessualità in questi giorni ad Abano Terme. Obesità e inquinamento sono nemici della virilità, tanto che si stanno riducendo le fatidiche misure del pene. E' stata condotta dal Centro di crioconservazione dei gameti maschili dell' Università di Padova una ricerca su 2.123 ragazzi di 18 anni delle scuole superiori di Padova e provincia. E' risultato che in generale la lunghezza del pene misurata a riposo si è ridotta da 9,7 centimetri a 8,9 centimetri (il 10% in meno negli ultimi 60 anni) e che in 52 ragazzi (il 30,7% dei quali obesi) la lunghezza si era ridotta a circa 6 centimetri, tanto che i ricercatori parlano di "micropene" per il 3,5% dei diciottenni esaminati. Sotto accusa diossine, pesticidi, additivi, vernici e materiali tossici liberati dai detergenti; l'inquinamento danneggia lo sviluppo e la funzione dell'apparato sessuale già nel periodo embrionale. Il coordinatore della ricerca Carlo Foresta subito si affretta a sottolineare che "un pene con qualche millimetro in meno non è un fatto preoccupante di per sé: il nostro non è un allarme sulla capacità sessuale dei giovani oggi. Quello che preoccupa è la proiezione nel tempo di questo fenomeno, che annuncia una tendenza all'androginia". Altra informazione divulgata al convegno è che frequentare troppo le saune mette a rischio la fertilità, l'aumento della temperatura dei testicoli (solitamente inferiore di circa due gradi a quella corporea) può ridurre la produzione di spermatozoi.

Nessun commento:

Posta un commento