24.4.10

cinema

Si è chiusa un'edizione giudicata da tutti di grande livello. La 25esima edizione di “Da Sodoma a Hollywood”, il festival glbt torinese, ha avuto quest’anno un aumento del 15% degli incassi e oltre 40mila spettatori. Madrina della cerimonia di chiusura, Patty Pravo ha cantato i suoi maggiori successi accompagnata al pianoforte. Anche quest'anno il Sudamerica ha fatto incetta di premi, ben quattro su sette.
Vince il premio Ottavio Mai per il miglior lungometraggio il melodrammatico “El Niño pez” (“Il bimbo pesce”) di Lucia Puenzo che già si era segnalata per il precedente “XXY”; storia disperata di due ragazze di estrema miseria sociale che non hanno un posto per il loro amore. Il Premio Speciale della giuria è andato alla commedia drammatica “El cuarto de Leo” (“La stanza di Leo”) dell’uruguaiano Enrique Buchichio su un ragazzo indeciso sulla propria sessualità. Il premio della sezione documentari è stato vinto dal documentario argentino “Adopción” di David Lipszyck, sul tema molto scabroso e ancora oscuro delle adozioni durante il periodo della dittatura militare argentina. Tra i corti in concorso, il belga “Vivre encore un peu…” di David Lambert è stato giudicato il migliore dalla giuria. Il pubblico ha invece premiato il primo film gay realizzato nelle Bahamas, “Children of God” di Kareem Mortimer, “Dzi Croquettes” dei brasiliani Alvarez/Issa e l'applauditissimo cortometraggio lesbo “La capretta di Chagall” di Silvia Novelli del collettivo torinese BADhOLE. L’ultimo film della rassegna è stato una commedia degli equivoci piuttosto divertente, “Oy Vey! My son is Gay!” dello statunitense Evgeny Afineevsky. Una famiglia ebrea di Long Island rimane sconvolta dalla scoperta dell’omosessualità del figlio che rivela di essere fidanzato con un italoamericano invece che con Sybil, come tutti i parenti si aspettavano. Si spera nel rinnovo del contributo economico da parte del Comune (la Regione ora, si sa, ha alla guida un Presidente leghista).

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