this blog is about the male image in arts, photography, comics, music, fashion, movies, advertising, culture physique, and contains explicit nude images. by viewing this site you consent to be 18+.
Il 20 gennaio avrà inizio alla Università Statale di Milano un corso universitario che si intitola "Omosessualità: un mondo nel mondo", un seminario che ha fatto gridare al miracolo molti e che è stato accolto con polemiche e scetticismo da molti altri (vedi i soliti "Libero" e "Il Foglio" che ha definito gli omosessuali dei 'narcisisti contemplatori di se stessi'). Inevitabile. Ma io preferisco vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, quindi questo caso isolato nel panorama delle università italiane, questo corso facoltativo che permetterà agli studenti di acquisire tre crediti formativi non possiamo non considerarlo un tentativo importante, interessante. Un altro modo per affrontare un argomento riservato a ristrette minoranze. Il corso è diviso in due parti, al suo termine gli studenti che, per ottenere i crediti devono partecipare ad almeno l' 80 percento delle lezioni, dovranno presentare un breve testo su uno dei temi affrontati. Alla realizzazione del corso ha contribuito notevolmente l' impegno del collettivo "Gay Statale Milano", soprattutto dopo l’episodio di omofobia ai danni di uno studente accaduto lo scorso anno. Ricordiamo che da anni in altre città europee come Amsterdam, Berlino, Edimburgo, si tengono regolarmente corsi su tematiche Lgbt.
Il cortometraggio "Un amore all' improvvico" scritto e diretto dagli studenti di una scuola superiore di Caivano, vicino a Napoli, ha vinto il premio 'Migliore corto' nell'ambito del progetto "Tra prepotenze e discriminazioni, un progetto di prevenzione del bullismo omofobico" promosso dal Diaprtimento di Neuroscienze, dalla Scuola di Specializzazione di Psicologia Clinica e dall' Università di Napoli. Il corto e’ il risultato di un lavoro durato due anni e mezzo sul tema dell’omofobia e sulle prime relazioni amorose in eta’ adolescenziale con le classi dell' Istituto di Caivano. Il film è stato presentato lunedì scorso ad un convegno sull' omofobia. "Questi percorsi formativi rappresentano un cambiamento nell’affrontare il problema dell’omofobia – ha detto il Presidente di Arcigay, presente al convegno – e ci rendiamo conto che la societa’ civile e’ molto piu’ attenta a queste tematiche rispetto alla politica. Avvertiamo un certo cambiamento nella percezione dell’omosessualita’ ma il lavoro e’ ancora lungo e in Italia e’ molto differenziata la capacita’ delle persone di comprendere che qui non si parla solo di accettazione di identita’ ma anche di identita’ di coppie e di diritti civili”. All’incontro ha preso parte anche il questore di Napoli, Santi Giuffre’ il quale ha ribadito lo sforzo delle istituzioni a creare delle reti per consentire la denuncia di atti di bullismo e la tutela delle persone.
E' stato realizzato dal servizio Lgbt del Comune di Torino un opuscolo intitolato "Il libro di Tommy" ed destinato agli insegnanti di scuole materne, elementari e medie che dovranno affrontare le problematiche legate alla presenza in classe di alunni che vivono con genitori dello stesso sesso."Le occasioni non mancano - spiega l'assessore alle Pari Opportunità Marta Levi - quando si festeggia la festa del papà oppure della mamma, quando più in generale si parla della propria famiglia. Così le insegnanti non saranno impreparate.Meglio affrontare la questione che mettere a disagio i ragazzi e non dare risposte. Ormai se ne può parlare anche a scuola perchè i casi non mancano: le coppie omosessuali vivono alla luce del sole, con maggiore trasparenza. C'è un cambio culturale". http://www.arcigaymilano.org/gruppi/Gruppo3G/gapfeb.htm
Spot pubblicitario estremamente suggestivo. GameTime Productions e' una organizzazione commerciale che recluta e propone giovani atleti alle grandi societa' sportive, convinti che lo sport possa migliorare l'educazione e il futuro di una persona.
La "Fondazione Intercultura" (onlus che lavora per il dialogo tra le culture e gli scambi giovanili internazionali) ha presentato la scorsa settimana un'indagine condotta su 1.432 studenti di scuole superiori del Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Puglia. Il quadro che ne e' risultato e' sconfortante: sei studenti su dieci hanno pesanti pregiudizi nei confronti di rom, omosessuali e disabili. Emerge in primo luogo una "forte carenza di informazione sull'immigrazione" in generale, per alcuni, il numero di extra-comunitari in Italia raggiunge il 60% della popolazione; quasi un quarto degli studenti e' "completamente d'accordo" sul fatto di "bloccare l'accesso agli extracomunitari". Il 60% degli studenti giudica che essere "straniero" e' penalizzante nel proprio contesto sociale, essere Rom o musulmani e' ritenuta una "condizione di svantaggio" da parte dell'80%. Altrettanto penalizzante e' essere omosessuale: la percentuale piu' alta di discriminazione si registra in Toscana, mentre la piu' bassa in Emilia-Romagna dove, pero', essere disabili e' fattore di esclusione per oltre l'80% degli studenti. Insomma, la strada dell'integrazione e' ancora lunghissima.
"L'onda" è un film molto bello, duro, inevitabilmente didascalico perche' è una lezione, politica e sociale, che fa riflettere sul passato nella speranza che certi errori non si commettano di nuovo. Tratto da un romanzo di Morton Ruhe a sua volta ispirato da una storia vera accaduta nel 1967 in California. In una scuola di Palo Alto un professore di sinistra vuole tenere un corso sul totalitarismo; per farlo impone alla classe per una settimana gli aspetti formali di un regime autoritario per scoprirne il pericolo e il fascino. La vicenda e' stata spostata dal regista Dennis Gansel in Germania; il professor Wenger domanda agli studenti se e' possibile che in Germania possa risorgere il fascismo, i ragazzi rispondono negativamente. Per convincerli quanto sia facile passare dalla liberta' alla mancanza di liberta', stabilisce alcune semplici rigidissime regole: alzarsi in piedi davanti all'insegnante, chiedere il permesso prima di parlare, vestire allo stesso modo. Giorno dopo giorno, il gruppo che si è dato il nome di "Onda" (niente a che vedere con la protesta studentesca italiana) cresce, si uniscono studenti da altre classi, viene inventata una bandiera, un simbolo di ricooscimento che compare sui muri della citta', gli adepti si salutano con un gesto vagamente nazista. Il piu' fragile del gruppo si mette in testa, identificandosi totalmente con la "missione" del gruppo; chi non aderisce viene emarginato, il fanatismo dilaga, si arriva allo scontro fisico con gli "altri". Lo stesso professore si trasforma rendendosi irriconoscibile agli occhi della moglie; solo pochissimi si rifiutano di partecipare a questo gioco sempre piu' pericoloso. Il film e' coinvolgente, a tratti spettacolare, e' esemplare nel descrivere come nasce un regime fascista. La parte piu' debole e' il finale, quando si devono tirare le somme della storia; e' scontato la fine drammatica, ma non credo si potesse fare altrimenti.Nella realta' il professore che porto' la sua classe a "regredire" socialmente e storicamente, venne licenziato e gli fu vietato per sempre l'insegnamento.
Secondo il rapporto Eurispes -Telefono Azzurro sulla condizione di vita dei ragazzi di eta’ compresa tra i 12 e i 19 anni, l’atteggiamento nei confronti dell’omosessualita’ e’ migliorato. Infatti, per il 35% l’omosessualità è un’inclinazione che non va criticata, mentre uno su quattro è indifferente all'argomento. Il 20% afferma di considerarla una forma d'amore come l’eterosessualità, ma per quasi il 12% dei ragazzi è una cosa «immorale e contro natura». Due su cento sostengono che dovrebbe essere perseguita, comunque oltre il 50% ritiene che le coppie gay non dovrebbero sposarsi ne’ adottare un bambino. Questi dati dimostrano che gli adolescenti omosessuali non vivono con grandi sicurezze all’interno dei loro gruppi; infatti una vittima su cinque di bullismo e’ omosessuale e solo l’11% degli intervistati si dichiara disposto ad intervenire per aiutare il coetaneo, anzi il 21% si diverte, il 12% rimane indifferente, il 7% si allontana. Questo dimostra come sia grave l’attuale mancanza di educazione alla diversita’, come continui ad essere ignorata col risultato di lasciare soli le giovani vittime di stupide violenze omofoniche.